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L'opera presenta i risultati della ricerca svolta su alcune opere di Giuseppe Capogrossi, pittore romano tra i primi a rivoluzionare il linguaggio artistico italiano del secondo dopoguerra, conservate alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. La ricerca è nata dalla collaborazione tra l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, sotto l'egida della Fondazione Archivio Capogrossi. Le tre tele scelte - Superficie 207 del 1957, Superficie 538 del 1961 e Superficie 553 del 1965 - appartenenti al periodo "segnico", sono state oggetto di una mirata e approfondita campagna di indagini scientifiche effettuata in collaborazione con numerose istituzioni all'avanguardia nel campo della ricerca e del restauro sui beni culturali e in parte finanziata dall'infrastruttura E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science) con il supporto economico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.